mercoledì 21 novembre 2012

RINUNCIA AL VOTO

RINUNCIA AL VOTO

è un diritto costituzionale del cittadino


Di seguito i riferimenti legali.
Tutto si basa su un uso “puntiglioso” della legge:
Testo Unico delle Leggi Elettorali
D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104 - Par. 5
Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o
di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
Illustro nei dettagli il sistema da usare:
1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA
2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA), dicendo: “Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato”
3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA
4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO METTERE A VERBALE UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio: “Nessuno dei partiti e dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta”)
COSI FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO NULLO O BIANCO SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU’ VOTI
In un commento su facebook
Antonio XXXXX ha detto..
il 15 aprile 2008 alle 17:57
Gentile Sig. XXXXX, dal suo ultimo scritto sembra quasi che voglia scusarsi del suo intervento nel forum, quasi per aver sollevato un polverone. Niente di tutto questo, almeno da parte mia.
Anzi, non solo ha avuto il coraggio di fare quello che ha fatto, ma ne ha avuto anche di mettersi in evidenza con nome, cognome, professione e residenza. Il coraggio che, ammetto pubblicamente, è mancato all’ultimo momento a me. Avevo il dubbio che fosse una bufala? Avrei dovuto accertarmene di persona, al seggio, invece non l’ho fatto. Io, che avevo diramato a più non posso il diritto al “non voto”. E, alla fine, a votare non ci sono neanche andato.
Rimane la circostanza grave che, in proporzione, pochi erano a conoscenza di poter esercitare questa opzione. Il conoscente di cui scrivevo prima, che si è comportato come lei, ha avuto qualche difficoltà a rivendicare il suo diritto al non voto. Segno è che i presidenti di seggio sono stati informati più sulle norme dell’utilizzo dei cellulari, altro segreto di Pulcinella, che di questa eventualità.
Neanche il tonante Beppe Grillo, tramite il suo sito (che da frequentatore, noto che non è più quello di una volta) con tutti i suoi vaffa-day, con tutti i suoi bagni di folla, con le sue arringhe , ha evidenziato questa inutile e utille forma di protesta.
Inutile, perchè il “non voto” non avrebbe cambiato le sorti del nostro Paese, del consueto malcostume che sempre si protrarrà, e del risultato facilmente prevedibile, ma utile perchè avrebbe fatto capire quanto malcontento e disprezzo vi sono nella popolazione e quanta più dignità c’è nel dire “non mi sento rappresentato da alcun schieramento” anzichè dire il classico “ho votato turandomi il naso”.Ma siamo sempre al punto di partenza: quanti italiani sapevano di questa opzione? Se fosse stata una notizia di pubblico dominio, credo che sarebbe stato un bagno di sangue.
Con cordialità e ammirazione, le auguro ottime cose.

Ci stiamo avvicinando alla data delle prossime elezioni, per chi come me non si sente rappresentato da nessun portito, prendiamo atto di questo nostro diritto e facciamone buon uso, se per ipotesi la maggioranza dei votanti si comportasse in questo modo, per il momento non ho idea di quale sia la valenza effettiva della rinuncia al voto, ma di sicuro avrebbe un eco induscutibile che neppure i maxmedia potrebbero boicottare, LA PROTESTA DEGLI ITALIANI CONTRO IL SISTEMA ATTUALE E FORTE ED UNANIME.
IL RIFIUTO AL VOTO PER PROTESTA CONTRO IL GOVERNO E CONTRO TUTTI I PARTI CORROTTI ED I POLITICI LADRI
 
Claudio Zapparoli




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