Grillo e il suo spin doctor: la Casaleggio Associati
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In pochi
anni Beppe Grillo e il suo blog sono diventati un vero e proprio
fenomeno della Rete, l’esperimento di maggior successo in Italia di
un movimento nato e cresciuto sul web nel nome della democrazia
digitale, dell’orizzontalità della comunicazione e della
trasparenza. Ma dietro a questo risultato c’è una strategia ben
pianificata. Anzi, ci sono un nome e un’azienda: Casaleggio
Associati. Ecco di cosa si tratta.
di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010
di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010
Per raccontare il successo di un
progetto non si può evitare di parlare di chi lo ha ideato,
palesemente o nell’ombra non importa. Parliamo della svolta
mediatica e politica di Beppe Grillo. Vero e proprio fenomeno che da
deriva post-televisiva oggi diventa movimento e oggetto politico 2.0,
come ormai va di moda definire chi usa internet per la propria
comunicazione. Chi è l’ideatore di questa svolta del comico
genovese, trasformatosi da uomo di spettacolo a vero e proprio
profeta della «democrazia digitale»? Un nome e un’azienda.
Casaleggio Associati.
È la Casaleggio Associati a curare
direttamente il blog di Grillo, la rete dei Meetup, la
comunicazione esterna, la strategia del movimento sulla Rete. E non
solo, è anche la casa editrice che cura tutte le pubblicazioni, in
Rete e non, del comico genovese e anche parte dell’organizzazione
dei suoi tour. Neanche Grillo fa mistero che il suo ritorno di
visibilità e il grande impatto del movimento dei «grillini» sia
dovuto in gran parte alla sinergia con questa azienda specializzata
nella comunicazione e nel marketing digitale. Una strategia
chiaramente esplicitata, quella della Casaleggio. «Le reti sono
ovunque intorno a noi. Fino a qualche anno fa, le relazioni tra
persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. L’unico modo
per ipotizzare il funzionamento dei sistemi complessi era attribuirne
le ragioni ad avvenimenti casuali. La vita e l’evoluzione delle
reti seguono invece leggi precise e la conoscenza di queste regole ci
permette di utilizzare le reti a nostro vantaggio». Così viene
presentato l’ultimo sforzo editoriale del gruppo «Tu sei Rete»,
bibbia del nuovo credo internettiano.
Per capire le origini del fenomeno Casaleggio, è necessario partire dalle fibrillazioni societarie di Telecom fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. O meglio, è fondamentale analizzare le vicende di un’azienda del gruppo allora nelle mani di Tronchetti Provera e della Pirelli, la Webegg. Amministratore delegato della società è all’epoca Gianroberto Casaleggio. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto da nerd smanettone, dalla sua capigliatura da studente fuori corso della Berkeley University, Gianroberto è uno dei massimi esperti in Italia di web, reti sociali (social network), marketing elettronico. Ed è lui, insieme ad altri quattro dipendenti dell’azienda della galassia Telecom (Enrico Sassoon, Luca Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Bucchich) a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.
Ma torniamo al «prima». Di cosa si
occupava la Webegg? La Webegg Spa nel 2002, anno del suo massimo
sviluppo e in cui Gianroberto Casaleggio è l’uomo di vertice,
risulta essere «un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle
aziende e della pubblica amministrazione in Rete», come si apprende
dai documenti sul sito aziendale che indicano la sua mission. Anzi,
si tratta in quel momento del gruppo leader nel settore. Reti interne
ed esterne, efficienza aziendale, internet, capacità di penetrazione
dei prodotti sul mercato attraverso il web marketing e, per le
pubbliche amministrazioni, sistemi di efficienza mirati
all’e-governance. Insomma un grande giro di affari potenziale, ma
forse una società nata in troppo anticipo sui tempi e infatti ben
presto oggetto di veloci cambi di mano.
La Webegg all’epoca è una società
controllata al 69,8 per cento da I.T. Telecom Spa a sua volta
controllata al 100 per cento da Telecom Italia. Poi, esattamente fra
giugno e luglio 2004, I.T. Telecom Spa sottoscrive un contratto con
un’altra azienda del settore in rapida ascesa, la Value Partners
Spa, cui cede il pacchetto azionario detenuto in Webegg. Per ottenere
la maggioranza di Webegg vengono sborsati 43 milioni di euro mentre
il resto delle azioni, pari al 30,2 per cento, rimane nel portafoglio
di un’altra azienda della galassia di società Telecom, la Finsiel.
Tutto ciò viene riportato dalla stampa specializzata dell’epoca,
come una delle operazioni di fusioni strategiche più importanti nel
settore. Ma non ci si ferma qui. In seguito ad altre operazioni di
fusioni e riassetti interni alla Value Partners, nasce Value Team,
azienda leader nelle consulenze aziendali non solo in termini
contenutistici ma anche della sicurezza digitale. Dopo questo vortice
di fusioni e vendite il gruppo di dipendenti della Webegg che ruota
attorno all’ormai ex amministratore delegato decide di dare vita al
nuovo progetto della Casaleggio Associati. E portandosi dietro un
pacchetto nutrito di rapporti, partnership e competenze. Quali?
Per capire di cosa stiamo parlando è
necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio
Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon,
giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole-24 Ore, già
direttore responsabile di L’Impresa-Rivista Italiana di
Management, della rivista Impresa Ambiente e del
settimanale Mondo Economico. Da suo curriculum pubblico
apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il
Sole-24 Ore». Nel 1998 Sassoon è amministratore delegato
dell’American Chamber of Commerce in Italy, di fatto una lobby
indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation
americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di
Microsoft Italia, Umberto Paolucci. Proprio nel consiglio di
amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si
comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della
Casaleggio Associati. Oltre a Paolucci compaiono nel 1998 altri
personaggi di grande spessore. La lista pubblicata al momento della
nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo,
presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl;
Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century
Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager
Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato
Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset
Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s;
Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli,
country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero,
presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare
Romiti, presidente onorario Rcs.
Oggi nell’American Chamber of
Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca
Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute
Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta,
presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque
agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici,
scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che
faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali
finalità? «L’internazionalizzazione della leadership
imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero
confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e
promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella
mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen”
privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”,
favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo
aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen
discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario,
politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza
e di libertà espressiva».
È Sassoon, quindi, l’uomo delle
relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai
vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di
accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del
business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non
sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più
accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della
Rete nel nostro paese.
Il teorico e inventore del gruppo è
invece Gianroberto Casaleggio. «È stato dirigente», si legge sul
suo curriculum, «di aziende ad alto indirizzo tecnologico», e la
sua principale attività, oltre a curare personalmente l’oggetto
mediatico Grillo (e Di Pietro, oggi) è quella della pubblicistica. E
anche Casaleggio ha una storia «aziendale» di rilievo, parallela
anche se meno convenzionale a quella di Sassoon. Inizia infatti a
farsi notare non in un laboratorio di qualche campus, ma
nell’Olivetti di Roberto Colaninno, e qualche anno dopo diventa
amministratore delegato di Webegg, come abbiamo già detto suo
trampolino di lancio in seguito come guru nostrano della rivoluzione
della Rete. La Webegg ha origine da una joint-venture tra Olivetti e
Finsiel (della Telecom), ma nel 2002 l’azienda di Ivrea cede il suo
50 per cento alla Telecom. Intanto Casaleggio ha dato vita a un’altra
società, la Netikos, dove siede per alcuni mesi nel consiglio di
amministrazione accanto a un figlio di Colaninno (Michele). Ma è
un’avventura di breve durata, o forse solo il momento di transito
per creare con i vecchi amici della Webegg qualcosa di totalmente
nuovo. E infatti nel 2004 Gianroberto chiude baracca e burattini e va
a fondare con altri dirigenti Webegg la Casaleggio Associati, attuale
editore di Beppe Grillo. Tutto qua? Certo che no. La Casaleggio è
molto di più, anche se apparentemente sembra avere un ruolo
«periferico» nello sviluppo delle strategie di marketing sulla
Rete.
Gianroberto scrive molto spesso sia sul
sito del gruppo che su molti giornali di temi legati alla Rete.
«L’organizzazione di Rete», si legge nel suo curriculum online,
«i modelli di e-business e il web marketing sono tematiche che ha
approfondito e applicato a società italiane negli ultimi otto anni,
anche grazie a una relazione costante con i riferimenti mondiali del
settore». Per lui la Rete è un’ossessione, più di un mezzo, più
di un media. Ne è un teorico e uno dei guru delle nuove frontiere
del marketing digitale e di cosa si possa fare attraverso i social
network grazie a strategie di marketing «virale», forma di
promozione non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di
pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio a un numero
esponenziale di utenti.
Casaleggio ha capito in anticipo,
almeno per quanto riguarda il mercato italiano, quali siano le
potenzialità del web e dei social network. E individua una nuova
figura di venditore propagandista in parte consapevole e in parte no:
l’influencer. «Online il 90 per cento dei contenuti è creato dal
10 per cento degli utenti, queste persone sono gli influencer»,
scrive in un articolo Casaleggio, «quando si accede alla Rete per
avere un’informazione, si accede a un’informazione che di solito
è integrata dall’influencer o è creata direttamente
dall’influencer. L’influencer è un asset aziendale, senza
l’influencer non si può vendere, c’è una statistica molto
interessante per le cosiddette mamme online, il 96 per cento di tutte
le mamme online che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è
influenzato dalle opinioni di altre mamme online che sono le mamme
online influencer». Se andiamo ad analizzare il sistema di
diffusione online del fenomeno Beppe Grillo è facile constatare
quanto questa strategia sia efficace. E non solo per Grillo, visto
che il numero dei clienti e delle partnership italiane e statunitensi
vanno ben oltre alla promozione del comico genovese. Oltre quanto?
Nel 2004, a pochi mesi dalla sua
nascita, la Casaleggio Associati annunciò pubblicamente attraverso
le agenzie di stampa la nascita della partnership con Enamics,
società statunitense leader in Business Technology Management (Btm).
La Enamics ha una rete di relazioni aziendali impressionante sia
dirette che indirette grazie anche a una rete di partnership
consolidata e da più di 6 anni con due altre aziende del settore, la
Future Considerations e la Ibm Tivoli. Spiccano, come si legge nel
board sia di Enamics che dei sui partner, nomi come Pepsico, Northrop
Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp
Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del
gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax
Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United
Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund
Authority (Lfpa). Ecco quindi la rete di relazioni, teoriche e
aziendali, della Casaleggio Associati con le aziende più quotate del
settore negli Stati Uniti. Comunicazione, e-commerce, reti web,
sicurezza. Gli stessi settori della Webegg prima e di Casaleggio e
soci poi.
Sassoon
e Casaleggio, sul rapporto dei due si gioca tutto il peso del
progetto della Casaleggio Associati. Da un lato l’uomo delle
relazioni «tradizionali» con il mondo della finanza e della
politica italiana, dall’altro il super-esperto con reti di rapporti
consolidate e partnership oltre oceano. Non si tratta quindi solo di
sperimentare nuove forme di marketing, si tratta di una solida base
di business. E questo la Casaleggio Associati fa.
Se
qualcuno pensava ancora che la Casaleggio Associati fosse solo un
gruppo di persone appassionate della comunicazione in Rete che si
dedica al blog di Beppe Grillo (e a quello, ricordiamolo, di Antonio
Di Pietro), dopo aver letto di questo vorticoso intreccio di
partnership aziendali, clienti, collaborazioni, si dovrà ricredere.
Qualche domanda se la stanno ponendo, per esempio, molti «grillini»
della prima ora che nel corso degli ultimi anni hanno criticato
alcune virate di Beppe Grillo, castigatore senza pietà dei costumi
delle imprese italiane che lentamente (oltre all’ex padrone di
Casaleggio, Telecom) sono uscite fuori dal mirino del neo-Savonarola
(l’associazione non è nostra ma della stessa Casaleggio) ligure.
Ora Grillo parla quasi esclusivamente
di politica e di politici. E dov’è finito il «messaggio» della
prima ora, quello della lotta contro il «signoraggio monetario»? Se
qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di
Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare
la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog
di Grillo e la rete dei Meetup? Il fratello di Gianroberto
Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della «moderazione» sul
web le detta chi mette in Rete una determinata piattaforma o sito.
Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo.
Certi argomenti, determinate domande non compaiono. Abbiamo fatto
personalmente una prova, «postando» sul blog di Grillo determinati
temi scomodi e il commento non veniva approvato. Compariva solo se si
utilizzava un determinato termine spezzato dalla punteggiatura. Ma
anche in questo caso il commento dopo poco spariva. Come su YouTube,
dove video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e
Grillo scompaiono con frequenza impressionante, così avviene per gli
interventi nei Meetup più «popolati». Ma la Rete è più
ampia di quanto la Casaleggio possa controllare e qualche Meetup
riesce a sfuggire.
A fare i conti con il controllo sulla
comunicazione collegata al fenomeno Grillo esercitato da Casaleggio è
stato nel 2007 il blogger e giornalista Piero Ricca. Chiamato per
moltiplicare le offerte sul sito e per attrarre nuovi utenti e nuovi
«commentatori». Probabilmente ci si era resi conto che in quella
fase il sito, per la parte degli interventi del pubblico, era
«stagnante», che a commentare i post di grillo erano sempre gli
stessi, anche se sempre tanti. Quindi la scelta cade su un blogger
emergente, Ricca appunto. E che da accordi avrebbe dovuto essere
pagato dalla Casaleggio Associati. Duecento euro a intervista
forfettari spese incluse. Compenso che però, secondo Ricca, non gli
viene corrisposto nei termini concordati all’inizio e Gianroberto
Casaleggio ricontratterebbe la collaborazione chiedendogli di
occuparsi della comunicazione di alcune aziende sanitarie. Ricca
rifiuta. Da qui secondo Ricca il conflitto, e non si procede né sul
piano economico né sulla ridefinizione del rapporto contenutistico
della collaborazione e la situazione precipita. «A questo punto
interpello direttamente Beppe Grillo – racconta Ricca – (…) Lui
è informato della decisione di Gianroberto Casaleggio. (…) Osserva
che “negli aspetti manageriali” del blog lui non entra. Ritiene
però, fidandosi del gestore, che la difficoltà non sia di natura
economica. Forse il problema – dice – è «l’eccessiva
aggressività» di qualche intervista. (…) Poi si gira verso di me
ed esprime un disagio: “Ti vedo sospettoso, non essere
sospettoso”». E Ricca scompare dal blog di Grillo. Solo per un
contenzioso relativo ai 200 euro spese incluse pattuiti per ciascuna
intervista? Secondo Gianroberto Casaleggio, a quanto risulterebbe
dalle dichiarazioni rilasciate sul blog di Grillo e su vari Meetup,
sì. Fine della storia. Abbiamo fatto richiesta di spiegazioni via
mail e non abbiamo ottenuto risposta.
Qualcosa intanto si sarebbe incrinato
negli ultimi tempi anche nel rapporto che la Casaleggio Associati ha
instaurato con Antonio Di Pietro e l’Idv. Delle crepe si erano
manifestate già nel corso della campagna elettorale dell’anno
scorso. Alcuni candidati «di peso» come Luigi De Magistris avevano
gentilmente rifiutato di affidarsi al modello Casaleggio preferendo
fare da sé. La ragione era molto semplice. Il modello offerto dalla
Casaleggio Associati è estremamente centralizzato. A scatola chiusa.
Per lavorare con loro, per usufruire dei loro servizi, è necessario
affidarsi totalmente alla loro organizzazione. E questo,
inevitabilmente, può entrare in contrasto con le logiche della
politica. Un contrasto, segnalano in molti dell’entourage di Tonino
Di Pietro, che in queste ultime settimane starebbe portando a una
rottura. Bocche cucite, ufficialmente, sia sul fronte politico che su
quello aziendale, ma ormai in molti si attendono da un momento
all’altro l’annuncio del divorzio.
Ritorniamo però alle strategie di
marketing (politico e no) della Casaleggio Associati, e agli
influencer e all’importanza che viene loro data, e non solo da
questa società italiana. Si legge sul sito web della Microsoft: «Uno
studio della società statunitense Rubicon Consulting ha tracciato il
profilo degli influencer, la loro diffusione e le modalità di
comunicazione e di propagazione dei loro messaggi. Le comunità
online, gli spazi dove agiscono gli influencer, non sono tutte
uguali, ognuna ha peculiarità proprie». Non si capisce se questo
brano l’abbia scritto Gianroberto Casaleggio stesso o se a questo
testo del gigante statunitense si sia rifatto. E poi l’articolo
della Microsoft prosegue: «Le comunità online originate dalle
connessioni, come Facebook, sono le più frequentate (25 per cento
degli utenti) e le più importanti per i giovani sotto i 20 anni,
seguono, con circa il 20 per cento, quelle con attività in comune e
condivisione di interessi. La maggior parte degli utenti delle
comunità ha un’età tra i 20 e i 40 anni. In questo contesto
operano gli influencer». Ecco fatto il ritratto del militante
«grillino» tipo. E chi sono gli influencer di Grillo, dove si
muovono, dove agiscono? All’inizio sulla rete di Meetup,
la piattaforma a pagamento statunitense molto pubblicizzata dalla
Casaleggio Associati e dai loro partner statunitensi è praticamente
obbligatoria per chi voglia aderire alla rete degli amici di Grillo.
Poi su YouTube e Facebook. È qui che si è creata la fortuna del
messaggio di Grillo, nell’uso controllato capillarmente dalla
Casaleggio Associati di questi mezzi.
E come si inseriscono le componenti
individuate da Casaleggio prima e da Microsoft poi (o viceversa?)
nella strategia che il gruppo starebbe sperimentando? E quali sono i
contenuti e le strategie di un gruppo che non fa mistero di avere
un’idea ben precisa di cosa siano e cosa dovrebbero essere la
democrazia e la politica? Ci sono due video illuminanti di quale sia
l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il
primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora
rintracciabile sul web, si rivolge all’informazione. Il titolo è
inequivocabile: Prometeus
– La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto.
«L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo
è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione
dei media con internet alla fine del secolo scorso… la Rete include
e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra
Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme
a Bbc, Cnn e Cctv… La pubblicità è scelta dai creatori di
contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto,
esperienza. Nel 2020
Lawrence Lessing, l’autore di Cultura
Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e
dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque
sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può
essere replicata in Second Life. (…) Nel 2022 Google lancia
Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place,
un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla
battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. È reale! (…) Nel
2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa
una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e
Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta.
Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi
mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri». No, non è il
sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la
sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger.
Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di «scenario»
inserito come messaggio di identità aziendale.
Il secondo video invece parla di
politica. Si intitola Gaia,
il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla
homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese
ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e
spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che
racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica
nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan,
Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente
sulla strategie di innovazione della propaganda più che della
comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in
previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro
della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una
terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un
miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce
Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può
diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In
Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono».
Non temete, nel 2054, non prima.
(30 settembre 2010)
(30 settembre 2010)
Casaleggio Associati e Beppe Grillo … cosa diversa dai giovani onesti del Movimento 5 Stelle – Tutti i retroscena di una grande strumentalizzazione – Ricerca documentata di Joe Fallisi
…prima di tutto -è fondamentale-
sappiate che io soffro a portare avanti quest’opera di
sensibilizzazione alla corretta informazione e al cambiamento, per
cui non crediate che io mi sia divertito a ricercare e compilare la
documentazione di questa cosa perché non è così, è depressivo e
stancante.. questa comprensione vi aiuterà forse ad essermi più
vicini e solidali, anziché sfoggiare in automatico quell’ego e
quell’orgoglio di appartenenza tanto fomentati dalla frammentazione
sociale e dalla lotta di classe
la didascalia è lunga ma completa, se
voi sostenitori del Movimento 5 Stelle preferirete per pigrizia o per
convenienza non avere a che fare con queste informazioni, sarete
colpevoli della continuità della condotta IRRESPONSABILE e COMPLICE
con cui da decenni ci rechiamo alle urne; a tutti gli altri, per
favore, fate almeno uno sforzo per informarvi, siate curiosi,
critici, del resto le informazioni che spero state per consultare
parlano da sole..
Premetto che io stimo i giovani ed
onesti del M5S che si battono per il cambiamento, ma a questo punto
mi chiedo se sappiano o meno dei Casaleggio e delle dinamiche
aziendali che comporta questa e altre collaborazioni (anche se come
scoprirete in seguito, lo stesso Movimento è un’ideazione dei
Casaleggio Associati, che hanno lo scopo dichiarato di creare
tendenze e correnti di pensiero che possano offrire un ritorno
economico, ed aiutare le grandi imprese attraverso la rete ad
intraprendere lo stesso percorso; ne parleremo tra poco)
Quelle che seguono sono critiche e
preoccupazioni più che giustificate: giovani puliti e onesti del
M5S, LIBERATEVI della tutela di ’sta sinistra “Casaleggio
Associati”!!!!!!!!!… prima lo farete meglio sarà
cominciamo parlando della
CASALEGGIO ASSOCIATI:
«Tu hai bisogno di dire che siamo
tutti uguali, perché così consenti al tuo fratello e socio
Casaleggio di controllare la situazione». Con queste parole Michele
Santoro, rivolgendosi a Beppe Grillo, ha aperto la puntata del 24
maggio 2012 di Servizio Pubblico»
VIDEO –> http://video.corriere.it/santoro-attacca-grillo/7c959030-a5d6-11e1-8ebb-5d15128b15be
VIDEO –> http://video.corriere.it/santoro-attacca-grillo/7c959030-a5d6-11e1-8ebb-5d15128b15be
sapete chi “cura” i siti di
informazione in italia? indovinate un po’
–> http://youtu.be/ToBgJJuUNrM
–> http://youtu.be/ToBgJJuUNrM
se avete guardato tutto il video, si
comincia a capire chi sono alcuni dei 5 fondatori della Casaleggio
Associati; cominciamo con il più preoccupante così se non avrete
voglia di leggere tutto almeno sarete infrormati sul peggio
“ENRICO SASSOON (uno dei 5
soci della Casaleggio) è stato per 8 anni, dal ‘98 al 2006
Amministratore Delegato della American Chamber of Commerce in Italy,
una lobby di multinazionali in Italia. Uno studio del CIPI dice che
le varie camere di commercio americane legate tra loro sono tra le
più influenti lobby dell’Unione Europea”
Dal 2006 diventa DIRETTORE
RESPONSABILE della rivista Affari Internazionali, con un Comitato
Editoriale degno di nota, in cui figurano Mario Monti e Enrico Letta
Ecco un articolo sul sito di Affari
Internazionali scritto di suo pugno con gli scopi dichiarati di
questo “editoriale”, in realtà specchio della politica
internazionale in ambito europeo
“AffarInternazionali nasce con una
missione chiara e precisa: contribuire al dibattito nazionale e
internazionale sulle scelte di politica estera dell’Italia. Questa
rivista on-line vede la luce per iniziativa dell’Istituto Affari
Internazionali, un ente privato di studi e ricerche che si è
connotato dalla sua creazione, quarant’anni fa, a oggi per il suo
impegno e la sua autorevolezza in Italia e all’estero, per le sue
prese di posizione non ideologiche né partigiane, per la capacità
di interagire con le istituzioni e con il mondo della politica e
dell’economia con un approccio fortemente indirizzato
all’individuazione dei problemi e alla loro risoluzione.
La rivista, però, non vuole solo
rispecchiare i punti di vista di una singola, per quanto autorevole,
istituzione, ma aspira a divenire un forum aperto a contributi di
qualità di ogni provenienza, con l’esplicito obiettivo di influire
in modo positivo alla definizione, e successiva attuazione, di una
appropriata politica estera per l’Italia nell’ambito europeo e
multilaterale.”
–> http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=81
–> http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=81
se tutto ciò non basta, ecco il
colpo di grazia: un avo di Enrico Sassoon è direttamente imparentato
con la famiglia ROTHSCHILD!
“Sir Philip Albert Gustave David
Sassoon, 3rd Baronet, (MEMBRO DEL CONGRESSO DEL PARLAMENTO INGLESE)
(4 December 1888 – 3 June 1939), was a British politician, art
collector and social host.
Sassoon was a member of the prominent Sassoon family and Rothschild family. His father was Sir Edward Albert Sassoon, 2nd Baronet, MP, son of Albert Abdullah David Sassoon; his mother was Aline Caroline, daughter of Gustave Samuel de Rothschild.”
Wikipedia –>http://en.wikipedia.org/wiki/Sir_Philip_Sassoon,_3rd_Baronet
Sassoon was a member of the prominent Sassoon family and Rothschild family. His father was Sir Edward Albert Sassoon, 2nd Baronet, MP, son of Albert Abdullah David Sassoon; his mother was Aline Caroline, daughter of Gustave Samuel de Rothschild.”
Wikipedia –>http://en.wikipedia.org/wiki/Sir_Philip_Sassoon,_3rd_Baronet
quest’ultimo è a sua volta
imparentato con il capostipite della dinastia Sassoon, responsabile
assieme al governo inglese del traffico di oppio in Cina
Wikipedia –> http://en.wikipedia.org/wiki/David_Sassoon
Wikipedia –> http://en.wikipedia.org/wiki/David_Sassoon
anche nel libro “Lavoro ed usura”
di Ezra Pound a pagina 43 si legge così: “Io suppongo che a
quell’epoca dorata i Rothschild volevano comprare l’oro a buon
mercato per poi rialzarne il prezzo a cime vertiginose. Allo stesso
modo i Sassoon e i loro compari hanno approfittato del ribasso
dell’argento.”
Storia dei Sassoon e intrallazzi coi
Rothschild
–> http://outforrhymes.forumfree.it/?t=60987400
–> http://outforrhymes.forumfree.it/?t=60987400
Donald Sassoon, redattore del
Guardian, scrive un articolo intitolato “A new world order? Fat
chance.”
(Un nuovo ordine mondiale? Ghiotta possibilità”)
–>http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/dec/10/globalisation-creditcrunch
(Un nuovo ordine mondiale? Ghiotta possibilità”)
–>http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/dec/10/globalisation-creditcrunch
————————————————
cambiamo argomento, ecco una
dichiarazione dalla pagina del neo-sindaco grillino di Sarego,
Roberto Castiglion
“Oggi incontro con Casaleggio.
Una persona che veramente ne capisce di comunicazione.”
Una persona che veramente ne capisce di comunicazione.”
i commenti degli utenti sono pochi ma
chiari, sanno chi sono i casaleggio, uno dice “vi hanno dettato la
linea?”
–>http://foradalicojoni.altervista.org/_altervista_ht/Roberto_Castiglion_incontra_Casaleggio.jpg
–>http://foradalicojoni.altervista.org/_altervista_ht/Roberto_Castiglion_incontra_Casaleggio.jpg
in effetti è successo in passato che
i fratelli Casaleggio presiedessero insieme a Grillo un’assemblea
piemontese del M5S, e ad un certo punto hanno presentato e nominato 4
persone a ricoprire ruoli tecnici nel Movimento, che poi si sono
rivelati invece ruoli POLITICI;
Davide Bono, consigliere regionale in
Piemonte e già candidato del M5S alla presidenza della Regione
esprime le proprie obiezioni:
“Strappo il microfono alle 14.30 chiedendo lumi: chi ha deciso chi e se sono ruoli tecnici o politici? Mi si risponde che se qualcuno del territorio me lo chiede devo mandarlo a fanculo.”
“Strappo il microfono alle 14.30 chiedendo lumi: chi ha deciso chi e se sono ruoli tecnici o politici? Mi si risponde che se qualcuno del territorio me lo chiede devo mandarlo a fanculo.”
i vari M5S locali esprimono le loro
perplessità:
“Che ci stia prendendo tutti per il culo?” scrive il M5S di Sesto San Giovanni, e non è isolata quest’opinione.-
“Che ci stia prendendo tutti per il culo?” scrive il M5S di Sesto San Giovanni, e non è isolata quest’opinione.-
(trovate tutto il resoconto della
faccenda qui sotto, con link al forum del 5 stelle piemontese in cui
si tengono le discussioni)
–> http://www.giornalettismo.com/archives/131056/il-golpe-della-casaleggio-e-di-beppe-grillo-sul-movimento/
–> http://www.giornalettismo.com/archives/131056/il-golpe-della-casaleggio-e-di-beppe-grillo-sul-movimento/
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ecco un video direttamente della
CASALEGGIO ASSOCIATI che rappresenta una loro ideale visione del
futuro, solo chi non ha tutte le rotelle apposto può dire cose come
“le solite cazzate da complottista”
–> http://youtu.be/JodFiwBlsYs
–> http://youtu.be/JodFiwBlsYs
vi cito uno o due spezzoni per
invogliarvi alla visione e alla COMPRENSIONE di questa spiacevole
faccenda
“2018: il mondo è diviso in due aree maggiori, l’ovest con la democrazia diretta e libero accesso ad internet, China, Russia e il Medio Oriente con una dittatura Orwelliana e l’accesso ad internet sotto controllo
2020: inizio della terza guerra mondiale che durerà 20 anni”
2054: prima elezione mondiale in rete per un governo mondiale chiamato Gaia che verrà eletto”
“2018: il mondo è diviso in due aree maggiori, l’ovest con la democrazia diretta e libero accesso ad internet, China, Russia e il Medio Oriente con una dittatura Orwelliana e l’accesso ad internet sotto controllo
2020: inizio della terza guerra mondiale che durerà 20 anni”
2054: prima elezione mondiale in rete per un governo mondiale chiamato Gaia che verrà eletto”
Grillini, per ora la gente
non vi supporta pienamente perché “intuisce” che qualcosa di
losco c’è.. io e tanti altri faremo in modo che la gente SAPPIA
perché non deve avere a che fare con il M5S.. o SPAZZATE VIA la
gestione privatistica e massonica che avete sopra la testa,
dimostrandoci di essere persone con le palle anche senza Grillo che è
praticamente l’UNICO che può andare in televisione e che dà
notorietà a tutti voi sconosciuti, o VI TIRATE INDIETRO dal
movimento e supportate una causa più genuina..
ci sarebbe molto altro da dire, non
credete.. documentazioni, dossier, audio, video.. didascalia in
aggiornamento
Joe Fallisi