venerdì 22 novembre 2013

La vita in questa società sbagliata è come il gioco dei MONOPOLI

Il gioco che ha sempre affascinato grandi e piccoli è quello dei MONOPOLI.

Ma vi siete mai chiesti il perché, e se ve lo siete chiesto avete trovato la risposta giusta?

Se non avete ancora trovato la risposta, cercherò di aiutarvi a capire, quale perverso meccanismo ci attanaglia e ci appassiona.

Ho usato non a caso la parola perverso perché definisce molto bene questa società in questo sistema sbagliato, fortemente incline al male, cattivo, malvagio. Perché? Perché invece di unire disunisce, e sgretola alle fondamenta la natura dell'umana specie calpestando affetti, amore compassionevole, in nome di mera ricerca della felicità obsoleta fondata sul possesso.
Ed in pratica questo è il gioco dei monopoli dove fortuna ed ambizione ruotano intorno al successo legato al possesso, dove la fortuna e/o sfortuna è legata al rischio del lancio dei dadi che determina un percorso ed una sosta dove poter usufruire dei vantaggi delle probabilità che il gioco ti concede dove potere investire il tuo patrimonio iniziale acquistando immobili o pagare una tassa, quindi la fortuna da sola non basta ma deve necessariamente essere collegata all'abilità di investire il proprio denaro nel modo più proficuo possibile, tutto questo non fa altro che affinare la tua arguzia per metterla in culo al prossimo, possedendo quanto più e possibile a discapito di quelli meno fortunati.
Tutto questo cosa comporta? Comporta alla formazione del carattere in modo del tutto sbagliato ed insano di ogni individuo, quindi cupidigia, avidità, sete di potere, individualismo si sostituisce all'altruismo ed sentimento di compassione verso il prossimo modificando la configurazione genetica di un individuo dove il male prevale sul bene comune e l'amore disinteressato.

Ma ricordatevi che tutto questo non dura in eterno e quando hai raggiunto la vittoria mandando tutti gli altri in bancarotta e miseria. TUTTO TORNA NELLA SCATOLA incluso il denaro e i tuoi possedimenti.






FORMAZIONE DEL CARATTERE E MUTAMENTI DEL DNA

La natura umana si diversifica da quella animale, sostanzialmente per due fattori:
  1. l'animale, già a livello fetale riceve istruzioni che vengono trasmesse dalla madre e che formano il suo DNA, ad esempio: nei cavalli come in altri quadrupedi, in pochi minuti subito dopo la nascita sono in grado di alzarsi sulle zampe e mettersi a correre, nelle piccole testuggini, appena escono dal guscio dell'uovo si mettono a correre sulla sabbia verso il mare che pure non vedendolo sanno che si trova da quella parte e tutte insieme si dirigono verso di esso, questo per un essenziale istinto di sopravvivenza, noi pensiamo, ma in realtà sono istruzioni che anno ricevuto già nell'embrione che ha formato il loro DNA prima ancora della nascita.
  2. nel bambino, a livello fetale riceve poche istruzioni ad esempio quella di nutrirsi non più attraverso il cordone ombelicale ma cercando  di attaccarsi al seno della madre per succhiare il latte, per tutto il resto, dopo la nascita sono come un libro bianco che deve essere scritto nel tempo attraverso i sensi. Infatti, egli non è in grado di camminare ne di parlare e ci vogliono anni prima che impari a farlo da solo, egli ha solamente il bisogno del contatto fisico della madre per sentirsi protetto e se questo gli viene negato può generare dei traumi che causano stress mentale ed in futuro quando sarà adulto possono sfociare in atti di violenza. Nessun neonato nasce cattivo ma può diventarlo se i suoi genitori ignorano i bisogni dei propri figli e non capiscono perché piangono e li trascurano nei loro bisogni essenziali. Il costante contatto fisico del bambino con la madre lo assicura dal punto di vista protettivo specialmente nei primi mesi di vita, se questo contatto fisico gli viene a mancare, piange e si spaventa, egli riconosce la madre attraverso il contatto fisico ed il suono della sua voce quando ella lo prende in braccio e gli parla per tranquilizzarlo. egli non sa ancora esprimersi con le parole ed usa il pianto, quando ha paura, quando ha fame o sete, e quando si sente sporco e gli brucia il culetto.
Molto spesso, in questa società postmoderna, si commettono svariati errori verso i propri figli, vuoi perché la donna ha bisogno di lavorare, o vuoi per negligenza, affida i propri figli all'asilo nido prima ancora del compimento del terzo anno di età, è sbagliatissimo, lo so che anche la donna ha il diritto ad avere un suo lavoro nella società, ma ella deve essere consapevole che oltre ad essere donna è anche e soprattutto madre, che non può trascurare i figli altrimenti questi non crescono sani, ma malati e stressati per avere subito innumerevoli traumi che causano stress al cervello e malformazione genetica di tipo comportamentale, molto pericolosa quando questi saranno adulti e quindi inclini alla violenza verso chi li circonda e verso loro stessi.  
 
 

IL DENARO, IL VERO INGUARIBILE CANCRO DI QUESTA SOCIETA' SBAGLIATA


Anticamente non esisteva nemmeno il baratto: i beni materiali non avevano valore di scambio, ma al massimo potevano essere un “dono collettivo”, all’interno di riti religiosi, feste, banchetti. Insomma, il profitto e il guadagno non esistevano. Perfino quando dal dono collettivo si passò al baratto, il concetto rimase quello di scambio alla pari, che traeva ispirazione dai rituali religiosi.
 
Soldi in arrivo La comparsa del denaro - in forma di moneta, in metallo più o meno prezioso, garantita in peso e misura dallo Stato - risale all’VIII secolo avanti Cristo, nella Lidia, in Asia Minore. Con la comparsa della moneta (elektron) inevitabilmente nasce anche il “mercato”. Nel breve giro di un secolo circa (VII-VI secolo a. C.) apparve in Grecia la figura del mercante, cioè colui il quale guadagna sulla differenza di prezzo fra ciò che acquista e ciò che vende. E da lì all’attuale sistema economico il passo è davvero breve.
 
Ma allora viene spontanea un domanda: ma i popoli, prima della comparsa del denaro come vivevano?
Prendiamo ad esempio le tribù.
 
 



La tribù. Unica, vera società umana
       
La società umana
L’uomo è un animale di branco. Il branco o tribù è stato il primissimo sistema di aggregazione dell’essere umano ed è la struttura sociale durata più a lungo. Il tribalismo nasce indubbiamente da un adattamento evolutivo. Quattro milioni di anni fa, divenuti bipedi, i nostri progenitori che non avevano né zanne, né artigli si trovarono a fronteggiare, praticamente indifesi, i grandi predatori. Non potevano sperare di batterli nella corsa e oramai avevano perso la capacità di arrampicarsi velocemente sui rami più alti degli alberi. Solo con la collaborazione dei propri simili potevano sperare di scamparla e come ancora oggi fanno gli scimpanzé davanti al pericolo, scoprirono che saltando e strillando potevano sconcertare e allontanare la fiera. Per due milioni di anni questa tecnica  consentì loro di essere erbivori di successo, finché due, tre milioni di anni fa cambiando le loro abitudini alimentari, applicarono la tecnica del gruppo alla caccia rendendola più proficua e funzionale. Sicuramente dalla cooperazione del clan deriva una maggiore possibilità di sopravvivenza e di nutrimento. Questa pulsione sociale così come l’istinto materno, la curiosità, la compassione, l’inventiva è frutto dell’evoluzione e quindi completamente istintiva perché necessaria alla sopravvivenza. Di conseguenza non può essere modificate dalla cultura, anche se l’intelletto può intervenire su un istinto espresso in modo eccessivo trasformandolo in un comportamento più accettabile e vantaggioso. Come vedremo più avanti gli interventi sull’istinto tribale innescati dall’agricoltura sono stati vantaggiosi per lo sviluppo della civiltà ma estremamente punitivi per la famiglia, per l’individuo e per la sua felicità. La struttura di una tribù era relativamente semplice, composta da pochi individui con scarse distinzioni sociali. Si trattava di piccoli gruppi, 10 - 30 persone che potevano arrivare anche a 100 se le condizione dell’habitat erano particolarmente favorevoli. Prevalentemente nomadi non avevano una struttura gerarchica ma egualitaria, con una precisa distinzione dei compiti, agli uomini la caccia, alle donne la raccolta. Queste occupazioni impegnavano poche ore della giornata e molto tempo veniva dedicato al gioco, all’ozio, alle piccole curiosità. Lo studio delle società tribali ancora esistenti ci consente di registrare una distinzione importante legata principalmente all’ambiente e di conseguenza alla disponibilità del cibo. Se il territorio offre scarsa selvaggina tale da essere sufficiente solo per uno o pochi giorni la struttura sociale ha caratteristiche molto semplici e viene definita IR (immediate return), viceversa quando i frutti della caccia sono copiosi, il cibo in eccesso viene lavorato e conservato, allora si parla di DR (delayed return) e la società appare più complessa. Queste sono le principali diverse caratteristiche:
società a ritorno immediato (IR)
·        cibo consumato immediatamente
·        gruppi non stabili e nomadi
·        nessuna istituzione, regole semplici e flessibili, strettamente egualitaria
·        impegni a breve scadenza, individualismo e indipendenza
·        condivisione del cibo e degli strumenti, sanzioni a chi accumula proprietà personali
·        accesso libero al territorio
società a ritorno ritardato (DR)
·        il cibo in eccesso viene lavorato e conservato
·        i gruppi non sono più stabili, restano però legati strettamente e sono solo parzialmente nomadi
·        esiste un capo, un consiglio di saggi, regole complesse e un ordine superiore di legami come i clan, le fratrie, le parti
·        impegni e legami sono considerati importanti
·        esiste la proprietà del cibo e delle donne, c’è scarsa condivisione
·        il territorio resta libero ma è controllato dal gruppo, nasce la proprietà su alcune risorse.
Ovviamente questi studi trovano obiezioni nel fatto che le tribù oggetto di analisi sono in ogni caso “contaminate” dai contatti col mondo agricolo, pastorale o industrializzato e di conseguenza è ardito basare sulle loro consuetudini le nostre interpretazioni della preistoria. Per ovviare a questo problema si sono analizzati i vari livelli di rapporto intercorsi tra la civiltà e questi popoli, dal semplice contatto agli scambi sporadici, all’acculturamento, assimilazione o addirittura come spesso è accaduto, all’annientamento. Si è resa così più razionale la comprensione della società tribale. D’altronde ulteriori, recenti ricerche danno conferme scientifiche a queste ipotesi. Secondo questi studi la dimensione del cervello dei primati è determinata dalla dimensione del gruppo sociale. Il cervello umano ad esempio è in grado di interagire e comprendere pienamente un massimo di 150 individui. Oltre tale numero ricorre a schemi gerarchici, a stereotipi. Per questo le strutture sociali contemporanee non hanno avuto successo cercando di combinare gli istinti tribali di egualitarismo e di solidarietà con la complessità della vita attuale. Gli istinti tribali, frutto di milioni di anni evolutivi sono funzionali solo a piccoli gruppi non alla innaturale e insuperabile impersonalità delle masse. Le società di massa rende l’individuo competitivo e perciò insicuro e aggressivo in contrasto con il naturale equilibrio dell’uomo pienamente presente alla vita, competente, cooperativo e altruista. Di questo tutti noi siamo ben consapevoli.
 
Il neo  tribalismo
Di conseguenza gli antropologi hanno rivisto notevolmente il concetto di tribù, finora considerato solo come fossile sociale. La vita all’interno della tribù è vita facile e sana. Qualcuno ha definito le culture tribali come le “prime società del benessere” non per il possesso di beni ma per la loro combinazione di agio unito ad assenza di bisogni. Piccole comunità aperte, egualitarie, cooperative e senza classi sociali. E’ ragionevole pensare che questo sia lo stato naturale dell’umanità frutto di milioni di anni evolutivi. Non è ovviamente applicabile alle masse, come la tragedia del comunismo ci ha dimostrato, ma presuppone piccoli gruppi entro il numero appunto di 150 persone. La nuova rivoluzione tribale tratteggiata da Daniel Quinn sostiene infatti che le civiltà nate dal totalitarismo agricolo non hanno mai funzionato e se cerchiamo un modello naturale di società dobbiamo guardare alla preistoria.
GC
 

I BOSCIMANI
I Bushmen, indicati anche come San o Khoisan sono il più arcaico gruppo culturale africano, i più vicini alla specie sapiens dalla quale emergeranno successivamente i neri. Il loro DNA differisce da quello di qualunque altra razza africana e sono arrivati virtualmente intatti dalla preistoria fino ai nostri giorni. Pelle chiara e giallastra, precocemente grinzosa, sono rimasti cacciatori – raccoglitori e il loro territorio occupa attualmente lo Zambesi e il Botswana.
 
LE TRIBU’ BOSCIMANI
I San vivono in clan di 120 o più individui, costituiti da gruppi familiari con legami non troppo stretti. Ciascun clan ha un territorio a disposizione che rispetta scrupolosamente. L’attitudine sociale è di cooperazione, non esiste la proprietà e le prede cacciate sono condivise con tutti. Alcuni di loro sono artisti e pittori, autentici professionisti che passano di tribù in tribù per realizzare le proprie opere. Amano la musica e la danza e condividono ogni decisione in discussioni cui tutti partecipano
 
L’ULTIMO”ROMPICAPO”
Il DNA umano differisce da quello delle scimmie solo per il 2  - 3%. Uomini e scimmie hanno tra l’altro una importante caratteristica in comune, il cervello è notevolmente sviluppato in relazione al corpo. Secondo molti scienziati questo è dovuto alla complessità della loro vita sociale. Il Prof. Robin Dunbar è uno psicologo evoluzionista che studia da anni il comportamento sociale dei primati. Le sue ricerche lo hanno portato a concludere che lo spessore della neocorteccia, la parte “pensante” del cervello è in relazione al numero di rapporti interpersonali sostenibili. Oltre questo numero i primati ricorrono a stereotipi. Per l’uomo il numero massimo sostenibile all’interno di un gruppo sociale è 150, mentre sono 12 gli stereotipi basilari più usati.
The ultimate brain teaser Liverpool University Research Intelligence, Issue 17
 
ROBIN  IAN  MACDONALD DUNBAR
Nato nel 1947 in Africa, Dunbar è un antropologo e biologo  evoluzionista  inglese specializzato nel comportamento dei primati. E’ conosciuto per avere formulato l’equazione che fornisce il numero di Dunbar come limite cognitivo di individui con i quali si può mantenere una relazione stabile. Dal 2007 è Direttore dell’Institute of Cognitive and Evolutionary Anthropology della Università di Oxford.
 
 
     
 
 
Avete capito? l'uomo suddiviso in piccoli gruppi detti tribù, sostanzialmente poteva vivere senza la necessità del denaro come mezzo di scambio il vero veleno delle società umane in questo mondo moderno, dove il tessuto sociale era molto semplice e teneva il gruppo unito e compatto senza discriminazioni.
 
Nella società moderna, troppe cose sono discriminanti che ci dividono invece di unirci, troppi personalismi disgregatori influiscono nella società umana, come:
le proprietà, il denaro, le religioni e le controversie tra potere politico ed economico che hanno contribuito a formare le varie caste e classi sociali suddivise in ELITE,  di pochi che comandano sulle masse e le rendono schiave al loro volere ed ai loro capricci. NON ESISTE UNA DIVISIONE EQUA DELLE RISORSE A LVELLO GLOBALE. Solo 1% possiede proprietà e tantissimo denaro, il resto viene suddiviso tra benestanti, borghesi, e tanta plebaglia tra i quali alcuni riescono a campare ed addirittura risparmiare, ma molti, anzi troppi non ce la fanno a sbarcare il lunario pur lesinando allo spasimo i consumi. Tutta questa disugualianza  produce sentimento di ODIO  degli uni verso gli altri ed istigazione alla rivolta violenta che prima o poi è destinata a scoppiare in modo violento e la morte e la caduta di chi combatte al tuo fianco non placa l'odio ma lo nutre ancora di più e ti sprona di andare avanti fino alla agoniata  Vittoria finale.

In cosa consiste poi la vittoria finale? Rovesciare il sistema? o abbattere la casta politica uccidendo gli attuali usurai  che mettono alla fame il popolo? Potrebbe essere una soluzione ma alla fine da sola non basta perché la base da sola non sa autogovernarsi e ci vuole sempre un ordine politico nuovo in grado di gestire il potere e suddividere i beni in maniera più equa e consona per una eguaglianza più diffusa e responsabile, insomma altri uomini si sostituiscono a quelli attuali per garantire l'ordine e la pace, altri uomini vulnerabili e corruttibili, chi ci garantisce alla fine che questi uomini rimangano onesti per sempre e non cedano alla corruzione per un proprio tornaconto personale? Niente e nessuno ma solo un vero ordine preconfezionato che diventato legge sia garantista assoluto per non cadere negli stessi errori, voglio dire che prima di tutto siamo noi come individui che dobbiamo modificare il nostro essere con una coscienza comune e altruista, forse non una religione ma un credo comune e umanista, infondo tutti noi abbiamo bisogno delle stesse cose, PACE E BENESSERE DIFFUSO TRA GLI UOMINI dobbiamo prima modificare il nostro spirito, ognuno di noi deve fare un esame di coscienza per purificarci dentro essere più compassionevoli ed imparare ad amarci l'uno con l'altro, non c'è altro modo per raggiungere una felicità interiore che non questa strada, e allora prima di mettere mano alle armi per sconfiggere il male dobbiamo essere pronti e disponibili al cambiamento collettivo.
 

lunedì 8 luglio 2013

Il partito degli astenuti ha vinto le elezioni


Dopo il risultato delle elezioni si può affermare che il timore pre-elettorale era fondato: il partito degli “astenuti” è tra i “vincitori” delle elezioni che hanno lasciato il paese nel caos e nell’ingovernabilità. Lo dimostrano i  numeri definitivi sull’affluenza resi noti dal ministero dell’Interno, mai così bassi nella storia della Repubblica italiana. Alla Camera si è registrata una partecipazione al voto del 75,17%,  rispetto all’ 80,50% del 2008 (un calo di 5,33 punti percentuali). Mentre al Senato l’affluenza è stata pari al al 75,19% in calo dall’80,46% di cinque anni fa. Un record in negativo: non era mai successo che alle urne si recasse meno dell’80% degli italiani. E che deve far riflettere, anche alla luce di una legge sul voto degli italiani all’estero da riscrivere. E che ha impedito a studenti Erasmus e lavoratori all’estero non iscritti all’AIRE (l’Anagrafe di chi risiede fuori Italia, ndr) di esprimere il proprio voto.

RISULTATI ELEZIONI: IL RECORD DELL’ASTENSIONISMO – Non pochi hanno spiegato come abbia influito sul dato definitivo anche il maltempo, con la decisione del voto a febbraio, e la neve che ha reso complicato le operazione di voto in molte aree d’Italia, soprattutto al Nord. Eppure, non basta per spiegare numeri così bassi sull’affluenza. E che si può spiegare invece con la crescente disaffezione nei confronti delle istituzioni politiche da parte degli italiani. Già ad ottobre testimoniata da dati impressionanti: era stato il Barometro Politico dell'istituto Demopolis a spiegare come fosse crollato il senso di fiducia degli elettori nei confronti dei partiti, fino al dato record del 3 per cento. Le statistiche rappresentavano il valore più basso mai registrato negli ultimi trent’anni di analisi dell’opinione pubblica del Paese. Colpa degli scandali e di una classe politica incapace di mostrarsi credibile. Cifre che sono state confermate anche dalla netta affermazione del Movimento 5 Stelle, che non sarà soltanto un voto di protesta – come alcuni osservatori lo definiscono, anche all’estero – ma che raccoglie certamente i delusi della vecchia politica.

RISULTATI ELEZIONI: TUTTI I NUMERI DELL’ANTI-RECORD – Quella della bassa affluenza è una tendenza che prosegue da anni, ma che mai aveva raggiunto una quota così bassa. Come mostra un’infografica di Centimetri, mai l’asticella era andata sotto la soglia dell’80 per cento. Analizzando la serie storica si nota come nei primi decenni della Repubblica il livello dell’astensionismo fosse contenuto (nel ’53 si stabili’ il record d’affluenza: 93,84%, oltre 18 punti in più rispetto al dato odierno, ndr) e come soltanto nel 1983 la partecipazione sia scesa sotto il 90%: poi, la tendenza è stata quella del calo progressivo del numero dei votanti, con soglie dell’86-87 per cento negli anni di Tangentopoli. Le cifre hanno continuato negli anni a diminuire, ma nelle elezioni del 2006 (83,6%) si era invertita la tendenza (rispetto all’81,2% della tornata precedente). La soglia dei partecipanti al voto era scesa fino all’80 per cento circa nel 2008, fino all’anti-record sul voto di domenica e lunedì: 75,2 per cento.

Ecco i numeri:

Elezioni 2013, affluenza Camera (75,16%) Senato (75,23%). In calo del 5%

senza contare le schede bianche circa 124.490 tra schede nulle e bianche andiamo a vedere i numeri

> Aventi diritto al voto: 46.906.343
> Votanti: 35.271.540
> Astenuti (sul100%): 11.634.803
> Centro-Sinistra: 10.047.603
> Centro -destra: 9.923.109
> Grillo: 8.689.168
> Monti: 3.591.629



CON OLTRE 11 MILIONI, SE GLI ASTENUTI FOSSERO UN PARTITO AVREBBEREO VINTO LE ELEZIONI ALLA GRANDE



Credo sia giunto il momento di recuperare questa grande fetta dell'elettorato che per un motivo o per l'altro hanno perso la fiducia nelle istituzioni e dei partiti che compongo la rosa elettorale del Paese dicendo loro di creare un grande movimento apolitico al di sopra delle parti: destra, centro e sinistra. Un grande movimento basato sui programmi al di sopra di tutte le ideologie che identificano un partito della vecchia scuola, un partito moderno fatto dai cittadini sulle basi programmatiche nel rispetto della carta costituzionale. Un partito che dia un taglio alle caste e che sia interamente integrato con i bisogni dei cittadini. La mia non è utopia, si può fare, anzi si deve fare.

Quello di cui c'è bisogno in primis sono le adesioni a questa nuova grande idea dando vita al movimento che deve essere costruito e che deve crescere fino al raggiungimento del numero necessario affinché ci sia la certezza matematica che il nuovo partito sia vincente. Le cose devono essere affrontate a gradini dove un gruppo di persone si impegnano a formare per prima cosa una redazione a livello nazionale e poi organizzare altre redazioni in tutti i comuni d'Italia onde si possa procedere alle sottoscrizioni libere per ogni cittadino che desidera partecipare al nuovo progetto. Quello che io posso fare è abbozzare un primo programma intenzionale, e non definitivo da perfezionare con l'ausilio di tutti i componenti del movimento che di volta in volta le persone competenti possano verificare la fattibilità delle idee che daranno forma al programma definitivo del movimento e della sua attuabilità.

Un partito che nasce dalle masse per le masse della base popolare, perché questo possa diventare realtà ha bisogno come tutte le associazioni di persone di darsi uno statuto che può essere studiato insieme con le prime 10 persone che aderiscono al progetto, io ci metto solo una postilla che riguarda lo statuto, indispensabile al fine che questo movimento non diventi preda di enti finanziari o banche che vogliono impossessarsi del progetto per poi distruggerlo o renderlo dipendente e non più libero. La mia postilla è la seguente: le adesioni devono avvenire per mezzo di tesseramento ad un prezzo annuo pari a 10€ e non superiore. Rifiuto di qualsiasi altra forma di adesione e/o sovvenzione in denaro da parte di istituti bancari od altri istituti di credito ne tanto meno da aziende private. La ragione è semplice, non dare alito ad altri di poter dire che questo movimento non sia nato dalla base e solo per la base popolare. Come invece era accaduto per il discusso M5S dove dietro o a fianco di Grillo c'era un personaggio alquanto discusso di Casaleggio che ha limitato non poco la credibilità del movimento

Il cammino sarà lungo e sicuramente non privo di ostacoli per questa ragione bisogna cominciare da subito a raccogliere le prime adesioni e con esse continuare con entusiasmo per fare in modo che il neo nato cresca sano e forte. Logicamente il movimento avrà un nome il quale viene scelto dai primi 10 fondatori che aderiscono al progetto, personalmente, avevo pensato ad un nome come questo: Movimento Di Liberazione Nazionale Sandro Pertini

sempre che la famiglia Pertini acconsenta all'utilizzo del nome del nostro presidente scomparso (purtroppo) già da diversi anni.
Perché intitolare il movimento ad un personaggio cosi illustre, perché Sandro Pertini è stato il presidente più amato dagli Italiani, e non solo è stato uno dei fondatori della nuova repubblica e della carta costituzionale “la più bella del mondo” quindi la sua sigla sarà M.D.L.N_SP, ovviamente questo è per il momento il mio personale punto di vista condivisibile oppure no. Anche se Sandro Pertini è stato un convinto socialista ed antifascista ciò non significa che il nostro movimento sia di stampo socialista. Come ho detto in precedenza il nostro movimento è e deve rimane apolitico al di sopra delle parti. Un partito di larghe intese fatto per il popolo e al servizio del popolo Italiano.

Ora coscienti del fatto che il terreno dove seminare la nostra idea per raccoglierne i frutti è molto vasto (oltre 11 milioni di insoddisfatti della politica) ed a buon motivo glie ne do atto, in tutti questi anni di malgoverno ed inciucio tra i vari partiti hanno fatto si che il disamore sempre crescente dell'elettorato producesse così tanti astenuti così tanti da pensare che se tutte queste anime si unissero in un movimento per fondare un loro partito sarebbe senza ombra di dubbio il partito di maggioranza assoluta in grado di governare tranquillamente il paese per una intera legislatura per risanare la nostra economia, ridare nuova vita al nostro paese che si riappropria della sua sovranità e di tutti i diritti che i precedenti governi corrotti hanno svenduto alla CE e non di meno della sua moneta di stato libera ed indipendente dall'Euro zona che ci ha portati al limite della bancarotta. Nazionalizzando tutti gli enti di stato che sono passati nelle mani di privati che senza un minimo di scrupolo si sono impossessati dei beni comuni dello stato per curare i propri interessi personali e fregarsene della gente portandola sull'orlo della miseria diffusa, colpevoli di avere ordito ai danni della collettività e solo per questo sarebbero passibili di pene pecuniali punibili dalla legge con il carcere e confisca dei beni. Ma furbescamente si sono coperti la spalle promulgando leggi e leggine per i loro scopi personali, votandosi privilegi assurdi ed inconcepibili, oltre ad immunità di tipo parlamentare e diplomatica per non essere perseguibili dalla legge, a darsi stipendi e pensioni fuori da ogni ragion d'essere commettendo cosi reato di appropriazione indebita del denaro dei contribuenti tagliando fondi che erano destinati all'istruzione, alla sanità ed al trattamento pensionistico facendo slittare di anni il diritto di ingresso al pensionamento degli anziani che hanno lavorato una vita e versato i contributi. TUTTO QUESTO DEVE CESSARE DI ESISTERE e si deve rimettere ordine nella gestione di stato per il bene del paese.

Dopo questo mio primo legittimo sfogo personale passiamo a vedere punto per punto come iniziare a rimettere ordine e ridare la voglia a chi l'aveva perduta di tornare ad occuparsi di politica, perché di questo si tratta prima che sia troppo tardi e che nasca nel desiderio collettivo di mettere mano alle armi e fomentare le masse convincendole che solo con una rivolta armata si possa risolvere il problema finendo in una sanguinosa guerra civile tra il popolo affamato e le istituzioni che hanno dalla loro parte le forze dell'ordine e l'esercito, sarebbe un suicidio collettivo che non auspico a nessuno. In un paese caduto nel caos chi ci rimette sonno sempre i più umili ed i più poveri destinati a pagare con considerevoli perdite umane e notevole spargimento di sangue. È questo che vogliamo che accada?

Come fare per aderire al progetto:

Semplice come bere un bicchier d'acqua, scrivi una e-mail al seguente indirizzo cerawise@yahoo.it - inserisci i tuoi dati anagrafici come: nome e cognome, data e luogo di nascita, residente a: indirizzo, numero di cellulare , descrizione: desidero aderire al progetto M.D.L.N_SP , non c'è bisogno d'altro, riceverai una risposta con un modulo allegato da compilare in tutte le sue voci che dovrai rispedire come file allegato alla mia email personale, questo temporaneamente fino a quando non sarà redatto un sito ufficiale del movimento e dopo alcuni giorni riceverai una risposta di accettazione o rifiuto della tua adesione. non ti verrà chiesta alcuna spesa, è tutto gratis fino a quando la redazione non sarà pronta ad effettuare un tesseramento per la raccolta fondi e dovrai versare 10€ per ricevere la tessera che avrà validità di un anno, che potrai rinnovare o declinare a mezzo di formale richiesta. se la tua richiesta di adesione verrà accettata sarai inserito in un database dove ti sarà dato un numero di matricola (un normale ID di riconoscimento) che dovrai conservare per aderire al forum di discussioni e diventare così parte attiva del gruppo. Nota bene: se non sei incensurato e non hai la fedina penale pulita desisti dal volerti iscrivere, in quanto la nostra redazione indagherà soprattutto ad accettare solo persone fisiche incensurate, se nel corso degli anni successivi ti capiterà di incappare anche solo in indagini in corso penale verrai automaticamente espulso dalla associazione e non potrai più rientrarvi anche se dopo le indagini dovessi risultare "not guilty" innocente.

domenica 7 luglio 2013

Il governo Letta

Il governo di Enrico Letta

prima riunione dell'esecutivo
 
Quanto pensi che durerà il neo governo Letta?
Quali sono le tue preferenze?
Speri che cada presto e che si torni a nuove elezioni?
Cosa pensi di questa democrazia? Se di democrazia possiamo parlare
Come vorresti che fosse un paese veramente democratico?
E cosa pensi del presidente della repubblica? (se rispondi fai attenzione a non cadere nella trappola del vilipendio)
Pensi che sia proprio necessario avere un presidente, o pensi che si possa anche farne a meno?
Ogni società di persone o azienda ha un presidente che lo rappresenta, ma come vorresti che fosse? solo rappresentativo e senza poteri o con potere decisionale?
Ogni azienda o società che si rispetti ha un consiglio di amministrazione presieduto dal presidente eletto dove vengono discussi i vari "ordini del giorno", situazione aziendale e strategie al fine di diventare una azienda Lider nel suo settore.
Pensi che uno stato che è rappresentato dal parlamento dei deputati ed un senato, sia la migliore forma di governo oppure pensi che si debba modernizzare dando maggiore spazio alla base aziendale rendendo più responsabile ogni singolo componente dell'azienda attraverso un forum di discussione per tutto ciò che è inerente all'azienda stessa: situazione aziendale, vivibilità, diritti e doveri come comportamento dei quadri dirigenziali e perché no futuribili strategie da prendere in considerazione.
Ogni singolo componente di un'azienda viene premiato se si distingue per meriti acquisiti e quindi degno di fare carriera e di occupare posti di privilegio rispetto ad altri come trattamento salariale ecc. ecc.
Non pensi che troppi privilegi di tipo personale di questo e di altri governi precedenti debbano essere rivisti e rapportati ad una giusta ed equa ripartizione della ricchezza comune e quindi taglio e abolizione di eccessi troppo distanti verso il comune cittadino (ridimensione della casta) sia come livello pensionistico ed abolizione dei vitalizi a fine legislatura?
Perché nell'ambito dell'azienda di stato o di un comune ci sia la garanzia del posto fisso (regola assurda che produce solo fannulloni menefreghisti dei propri doveri verso i cittadini) e non invece una regolamentazione basata sulla meritocrazia. In ogni azienda che si rispetti se un individuo viene sorpreso ad abusare della sua posizione, o assentarsi senza una regolare giustificazione viene licenziato in tronco e macchiato di infamia onde diventa difficile se non impossibile trovare una nuova occupazione. Questa regola deve essere imposta a tutti i dipendenti statali e/o comunali e regionali, a proposito di enti regionali a che serve l'ente della regione quando esistono i comuni?
Perché solo alcune regioni d'Italia godono di statuto speciale, non è forse meglio che ogni regione possa godere della propria autonomia come le regioni a statuto speciale creando cosi uno stato federale dove ogni singola regione possa auto amministrarsi per essere più coerente con migliore ripartizione delle tasse che vanno alla regione e solo una piccola percentuale allo stato centrale, il quale gode già di poteri fiscali come l'IVA e le tasse sui carburanti e dei trasporti aereo e ferrovie.
Inoltre lo stato deve riappropriarsi di tutte le privatizzazioni dei servizi pubblici incluso il conio della propria moneta ( la banca d'Italia deve essere la banca di stato e non in mano ai privati) la gestione del suolo e del territorio Italiano deve tornare allo Stato sovrano e quindi fuori dalla CE. L'esercito deve assicurare la protezione del nostro territorio e non doversi impegnare in missioni di pace che di pace non sono, fuori dal nostro territorio. La guerra fredda è finita già da molto tempo e pertanto l'esercito americano con le sue basi è indesiderato e quindi deve tornarsene a casa, stracciamo i vincoli del patto atlantico e mandiamo una delibera a Bruxelles che l'Italia per decisione unanime del suo popolo si riprende la propria sovranità, ed un'altra alla BCE che l'Italia esce dalla zona Euro e riprende la sua sovranità monetaria. 

mercoledì 6 marzo 2013

il segreto della felicità


L'Amore è una cosa meravigliosa

Che cos'è la vita senza amore, una inutile perdita di tempo, uno spreco della propria esistenza, non parlo dell'amore nella sessualita tra i sessi, ma parlo dell'amore per ogni cosa. Dell'amore universale della gente semplice, sempre disposta a regalarti un sorriso, dell'amore per la natura, e per gli animali.

Se non ti chiudi in te stesso puoi vedere amore ovunque, se apri il tuo cuore e la tua mente, saprai amare le cose semplici della vita, il tempo stesso che scorre inesorabile e lo senti scivolare tra le dita perché non puoi fermarlo, ma puoi assaporarne ogni momento, ogni istante.



Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.

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Siamo tutti esseri umani e, da questo punto di vista, siamo tutti uguali. Noi tutti vogliamo la felicità e non vogliamo soffrire. Se consideriamo questo fatto, troveremo che non ci sono differenze tra persone di diversa fede, razza, colore, cultura. Tutti noi abbiamo questo comune senso di felicità.

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Senza amore non potremmo sopravvivere. Gli esseri umani sono creature sociali e prendersi cura gli uni degli altri a vicenda è la base stessa della vita.

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Noi viviamo mlto vicini. Quindi il nostro scopo della vita è aiutare gli altri. E se non potete aiutarli, almeno non fate loro del male.

Dalai Lama

Se tutti, dico tutti, facessero un vero esame di coscienza e riconoscessero i propri sbagli del passato, ripromettendosi che da oggi cercheranno di essere migliori, non ci sarebbe bisogno di andare in confessionale a raccontare i propri peccati al sacerdote per essere perdonati ed assolti. Per poi uscire dal confessionale e sentirsi appagati perché il parroco gli ha detto di dire tre Ave Maria per penitenza. E poi tornare a fare gli stessi errori, pensando che tanto poi posso confessarmi, e così via, non migliorerà mai se stesso.

Solo attraverso un vero pentimento che viene dal profondo dell'anima può salvarti perché Dio è dentro di te e ti vede e ti ascolta. Egli non ti giudica e non ti condanna, se mai, solo attraverso il tuo rimorso che non ti dà pace e non potrai mai soffocare fino a quando non avrai capito che fare del male agli altri fai sopratutto male a te stesso.

Il rimorso è un sentimento potentissimo, talmente potente da modificare e tracciare le pieghe sul tuo volto e mdificarne i tratti, sulla espressione dei tuoi occhi.

Se sai guardare nel volto delle persone di una certa età scoprirai se questa è una persona buona o cattiva, sincera o falsa, chiara o ambigua. Puoi diventare ricco, straricco e potente acqiustare tutto ciò che desideri, avere le più belle donne di questo mondo, pensando con questo di potere essere felice e poter dire; ho tutto ciò che voglio, sono la persona più felice di questo mondo. Effimera bugìa, e con il tempo ti accorgi che non puoi mentire a te stesso perché c'è una cosa che non potrai mai comprare, la pace dello spirito la vera e l'unica cosa che potrà renderti veramente felice. Più cose avrai e più ne vorresti avere e questa sete insaziabile si chiama cupidigia. Avete mai osservato il volto di ROKEFELLER? Nei tratti del volto di qull'uomo, se così si può chiamare, un essere immondo avido ed egoista puoi leggere nei suoi tratti e nei suoi occhi tutta la cupidigia che ha nel cuore, da quella bocca escono solo smorfie e mai un sorriso sincero. E pensate che egli sia davvero felice? Balle, anche se elargisce donazioni in beneficenza, o a Natale eregge l'albero più alto e colorato del mondo davanti al suo grattacielo, egli non è e non sarà mai veramente felice.


martedì 26 febbraio 2013

Il male di tutti i mali: il Signoraggio

Il male di tutti i mali: il Signoraggio


C'è una cosa che non si deve sapere in giro: si può parlare di tutto ma non di questo, perché potrebbe capovolgere il sistema. In esclusiva su questo volantino, forse per la prima e unica volta, potrai scoprire cosa sia e come, a causa sua, vieni schiavizzato senza saperlo.
Si definisce Signoraggio il profitto che nasce dalla differenza tra il valore nominale della moneta (cioè il valore numerico scritto sopra) e i costi sostenuti per produrla.
I profitti del signoraggio, o rendita monetaria, li prende chi emette moneta. Se pensi che questi proventi siano redistribuiti alla collettività come sarebbe giusto ... ti sbagli di grosso!

Storicamente, la parola “signoraggio” trae origine dal ricavo, goduto dal “signore del feudo”, proveniente dall'emissione di moneta avente valore nominale superiore al valore intrinseco. Il “signore” otteneva un guadagno dalla sovranità sulla moneta. 
Oggi il “
signore del feudo” non c'è più. Ma il signoraggio continua ad essere riscosso dalle Banche Centrali, per realizzare e prolungare una frode colossale nata e cresciuta a causa di ignoranza, censura, disinformazione, connivenza, collusione e corruzione. Una truffa che provoca direttamente il più grande trasferimento esistente al mondo di ricchezza pubblica (e quindi di potere) in mani private.
 
Proprio come nel medioevo, ancora oggi la ricchezza resa dal signoraggio, viene ottenuta sottraendo a tutti gli onesti cittadini i frutti del proprio lavoro.
Tutti i proventi del signoraggio vanno purtroppo nelle tasche di una ristretta cerchia di privati. Ma la potente combriccola ha pure, nel frattempo, escogitato un'altra truffa ancora peggiore per tenerci tutti soggiogati.
 
Il MONOPOLIO dell'emissione della cartamoneta Euro (€) appartiene alla Banca Centrale Europea, la quale, a differenza di quanto comunemente si crede, è di fatto una Società per Azioni con scopo di lucro che, dietro il pretesto istituzionale di "preservare il potere d’acquisto dell'euro" (cosa sulla quale ogni cittadino europeo avrebbe da ridire), cerca di trarre dall'emissione di carta-moneta il MASSIMO PROFITTO POSSIBILE per i suoi azionisti (cosa che, come vedremo tra poco, fa fin troppo bene).
 
E chi sono gli azionisti della BCE?
Gli azionisti sono le singole Banche Centrali Nazionali che si dividono i profitti secondo le percentuali che detengono. In mezzo ci sono pure la Banca d'Inghilterra, di Svezia e di Danimarca, che, senza nemmeno essere entrate nella moneta unica, percepiscono il signoraggio, pagato dagli inconsapevoli cittadini delle nazioni che adottano l'euro.
Quasi tutte le Banche Centrali Nazionali sono a loro volta, più o meno segretamente, possedute da altre banche e società private. Lo stesso accade per Banca d'Italia.
 
Ma da dove arrivano i profitti degli azionisti della BCE?
 
PROPRIO DAL SIGNORAGGIO!! Ecco cosa succede: la banca centrale privata stampa la carta-moneta e LA PRESTA per l'importo pari al VALORE NOMINALE CHE C'È SCRITTO SOPRA agli Stati nazionali in cambio di titoli di debito pubblico gravati di interesse annuo deciso dalla stessa in modo arbitrario. In questo modo la restituzione di una banconota da 100 Euro costata alla BCE 0,03 Euro viene a costare allo Stato 100 Euro, con un profitto per gli azionisti della BCE di 100 - 0,03 = €99,97 ...e se è pagato dopo un anno il costo per la comunità nazionale arriva a 103,5 Euro con un tasso di interesse del 3.5%. Con questo tasso, che sembrerebbe irrisorio, il debito costituito da tutte le banconote emesse in uno Stato (ovvero tutte le banconote da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro) raddoppia ogni 29 anni!!
Gli Stati membri dell’Unione Europea, per conto dei banchieri, fanno pagare ai propri cittadini questo debito fittizio tassandoli sempre più per pagare il cosiddetto “debito pubblico” che potrà solo aumentare e MAI estinguersi, essendo pari al valore nominale di TUTTA LA CARTA-MONETA emessa + interessi pregressi e, come se non bastasse, gravato da un interesse a scelta della BCE!
Il "debito pubblico", per pagare il quale il nostro patrimonio e il nostro reddito, faticosamente guadagnato, viene tassato con IVA, IRPEF, ILOR, ICI, accise, una tantum, etc.. e per il quale VIENE SVENDUTO IL NOSTRO PATRIMONIO STATALE, nasce proprio da questa pratica fraudolenta, usuraria, immorale e devastante.
 
Ecco che cosa guadagnano e si spartiscono gli azionisti delle Banche Centrali!!!
Ma non è tutto! La BCE (con le varie banche centrali nazionali), nello Stato Patrimoniale del suo bilancio, apposta il valore delle banconote emesse come voce PASSIVA, ossia le tratta come se fossero un debito per la banca, mentre non lo sono assolutamente. E si tratta di oltre 500 miliardi di Euro! Inoltre, nel Conto Economico, non apposta come profitto le nuove emissioni (in tutto circa 40 miliardi di Euro l'anno).
Come se il presidente di una squadra di calcio, dopo aver ordinato ad una tipografia la stampa dei biglietti per l’ingresso allo stadio, nel momento della consegna e del pagamento, invece dei pochi centesimi per biglietto, si senta avanzare dal tipografo due sconcertanti richieste: di corrispondere come pagamento il valore nominale da lui stampigliato sui biglietti d’ingresso ed inoltre di ricevere un interesse (scelto arbitrariamente e senza appello) sul valore nominale di ogni biglietto consegnato!
In più a fine anno il tipografo, per non pagare tasse e rivalersi sul suo cliente, iscriverebbe a bilancio la stampa effettuata come
perdita di un costo pari al valore nominale dei biglietti stampati e venduti!!
È un sistema incostituzionale che viene gestito dalle maggiori banche centrali private del mondo e, per quel che ci riguarda, dalla Banca Centrale Europea, la quale delega per l'Italia il suo azionista locale, Bankitalia SpA.
La BCE e le altre banche centrali nazionali stampano banconote non coperte da oro né danno diritto, al loro portatore, di convertirle in oro o in altri beni. Per questo le banconote non costituiscono affatto un debito per la banca che le ha emesse. Sono pura e semplice carta stampata e numerata!
Del valore di questa carta, la BCE si attribuisce in modo unilaterale la proprietà e la fornisce alle sue condizioni, ignorando che chi dà valore a della carta in quanto mezzo di scambio è la comunità che la riconosce e l'accetta, motivo per cui la proprietà della moneta spetta alla comunità e non a banchieri e banche private a scopo di lucro.
 
I PROVENTI DEL SIGNORAGGIO SONO SOTTRATTI ALLE COMUNITÀ NAZIONALI E VENGONO DIVISI TRA BANCHE PRIVATE CHE ACCRESCONO LA LORO RICCHEZZA IMPOVERENDO GLI ONESTI CITTADINI


Ma ciò che è ancor più sconvolgente è che, per di più:

LE BANCHE CENTRALI, ISCRIVENDO AL PASSIVO DELLO STATO PATRIMONIALE IL TOTALE DELLA MONETA EMESSA E NON ISCRIVENDO NEL CONTO DI GESTIONE IL PROFITTO DI EMISSIONE (OVVERO IL SIGNORAGGIO), OCCULTANO GRAN PARTE DEL LORO PATRIMONIO E DEI LORO PROFITTI, ELUDENDO COSÌ IL DOVERE DI RIMETTERLO ALLO STATO E COSTRINGENDO COSÌ LO STATO A SPREMERE DAI CITTADINI SEMPRE PIÙ TASSE!!
Praticamente i proventi del signoraggio ci vengono tolti per ben 2 VOLTE !!!

In conclusione:
LE BANCHE CENTRALI SI APPROPRIANO INGIUSTAMENTE
DEL SIGNORAGGIO E, FACENDOCI PAGARE UN DEBITO INESTINGUIBILE CHE NON DOVREBBE ESISTERE, CI ESPROPRIANO SEGRETAMENTE DEI FRUTTI DEL NOSTRO LAVORO RENDENDOCI SCHIAVI ATTRAVERSO DEBITO PUBBLICO E TASSE!!

E adesso ..rispondimi! Vuoi permanere nella condizione di SCHIAVITÙ o intendi lottare per la tua dignità, riappropriandoti della Sovranità Monetaria Popolare per liberarti e liberare i tuoi simili dall'oppressore?

 
PENSACI

 

Soltanto reimpossessandosi del potere dell'emissione monetaria diretta, in nome e per conto dei cittadini, lo Stato evita di regalare i proventi del signoraggio al sistema bancario e di spremere i cittadini mediante tasse inevitabilmente crescenti. Lo Stato Italiano SOVRANO potrebbe così finalmente riappropriarsi della possibilità di poter svolgere un' autonoma politica economica, proprio per il fatto di poter rilanciare l'economia senza accrescere l'indebitamento pubblico.

L'indebitamento pubblico, infatti, accresce in modo proporzionale il potere dei creditori nei confronti dello Stato stesso. La fattibilità della Sovranità Popolare della Moneta si basa su un semplice quanto solido ragionamento: se lo Stato è solvibile quando emette propri titoli del debito pubblico e le monete metalliche, lo è certamente anche quando emette la propria moneta cartacea. Con l'essenziale vantaggio che non si indebita e non paga interessi. In altre parole accresce il patrimonio della comunità invece di lasciare che tale patrimonio venga tacitamente sequestrato da una ristretta cerchia di banchieri.


fonte:   http://blog.libero.it/informati